Intervista a Costanza Corbini
24 febbraio 2018
Intervista a Costanza Corbini
Giocatrice della Serie B e Under 20
Nome: Costanza
Soprannome: Costi
Anno di nascita: 1998
Altezza: 1,70
Ruolo: Guardia
1) Presentati: quanti anni hai, composizione della famiglia, che scuola/lavoro fai, contrada, interessi al di fuori della pallacanestro, giocatore o giocatrice a cui ti ispiri.
Ho 19 anni e in famiglia siamo in 4: io, i miei genitori e una sorellina di 9 anni di nome Sofia (più un quinto membro, il mio gatto Tea, con cui sono praticamente cresciuta insieme). Frequento il primo anno di Biotecnologie all’Università di Siena. La contrada a cui appartengo è il Valdimontone, sono una grandissima appassionata di viaggi e adoro conoscere nuove persone provenienti da altri paesi. Non ho un vero giocatore a cui mi ispiro, ma sicuramente quelli che ammiro di più sono Bogdan Bogdanovic, Sergio Llull e Luka Dončić.
2) Due parole per raccontarci come hai iniziato a giocare a basket e quali sono le tue caratteristiche di gioco.
Da piccola ho praticato per molti anni ginnastica artistica. Mi ricordo che a 11 anni decisi di smettere perché era uno sport troppo individuale e così scelsi di iniziare a giocare a basket, grazie anche alla grande passione che abbiamo sempre avuto in famiglia. Così mi sono ritrovata a giocare da subito in un campionato Under 13. I primi anni sono stati certamente più duri, ma piano piano ho iniziato a migliorare e posso assolutamente dire che mi sono tolta molte soddisfazioni in questi 8 anni di giovanili. Le mie caratteristiche di gioco principali sono l’intensità di gioco, sia in attacco che in difesa.
3) Parlaci della tua "carriera" cestistica e di come ti trovi con la squadra e nel campionato di serie B.
Sono cresciuta interamente nelle giovanili del Costone e attualmente sto disputando il mio ultimo anno di under 20, oltre al campionato di serie B. Posso dire che nel giovanile ultimamente abbiamo trovato modo di raggiungere obbiettivi che anni fa sarebbero stati impensabili, grazie naturalmente al duro lavoro che facciamo in campo tutti i giorni. Con la serie B è invece il secondo anno che ne faccio parte. Ammetto che il primo è stato un po’ più difficile del solito, soprattutto per il tipo di gioco completamente diverso da quello a cui ero abituata. Quest’anno invece mi sono trovata da subito benissimo, sicuramente a livello di gioco ma, principalmente, per l’unione di squadra che si è rafforzata molto. Purtroppo mi sono ritrovata dall’inizio della stagione a recuperare da due infortuni abbastanza lunghi e ravvicinati e quindi non ho avuto molta possibilità di concentrarmi maggiormente su alcune cose che ancora un po’ mi ostacolano a livello di gioco. Il mio obbiettivo per quest’anno è sicuramente quello, quindi spero di poter tornare al più presto nella miglior forma fisica e poter crescere.
4) Le tue doti migliori in campo e fuori.
Sono una persona che in genere si impegna al massimo e seriamente in quello che fa. Cerco sempre di voler migliorare e questo però porta molto spesso a scoraggiarmi facilmente al minimo errore che faccio.
5) Progetti futuri (nella vita in generale o anche nella pallacanestro nell'immediato).
Il mio progetto ad ora ruota principalmente intorno allo studio, vorrei fare più esperienze possibili, in particolare all’estero e riuscire quindi a trovare ciò che mi piacerebbe fare nel mio futuro.
6) Raccontaci un aneddoto divertente (negli spogliatoi, in campo durante la partita, con gli allenatori, nelle serate in camera durante i tornei ecc...) che ti ricordi.
Tra tanti, mi ricordo un episodio in particolare durante una partita: eravamo nell’ultimo quarto, due o tre centesimi dalla fine, fischiano time-out ma quasi inutile dato che la partita era ormai finita e stavamo perdendo di 2. Viene fatta la rimessa, ricevo palla praticamente a metà campo e parte uno dei tiri più a caso che avessi mai tirato, con i piedi che erano ancora rivolti verso la linea laterale. Non so veramente come, ma entrò e vincemmo la partita di un punto. Fu incredibile, anche perché nessuno se lo sarebbe aspettato!