11 febbraio 2020
È arrivato da poco in orbita Costone, ma ha già molta esperienza di pallacanestro. Insieme a Federico Ferrini proverà a mettere le ali alle ragazze della Promozione.
- Raccontaci qualcosa di te. Di dove sei, il tuo percorso nel basket....quello che vuoi tu.
Vengo dalla zona di Prato/Pistoia ed ho iniziato ad occuparmi di basket in quelle zone. Ho avuto la fortuna di far parte dello staff giovanile del Pistoia Basket che allora si stava affermando, oggi uno dei migliori in Toscana, e non dimenticherò le esperienze alle finali nazionali di Montecatini e soprattutto Venezia. Dieci anni fa per motivi di lavoro mi sono trasferito a Siena ed ho girovagato tra città e provincia allenando Maginot, Colle, Asciano, Staggia e Poggibonsi.
Domanda difficile, perché i miei pregi e difetti dovrebbero dirteli gli altri. Sforzandomi direi che il mio pregio sia la curiosità.. il mio difetto, sembrerà strano ma credo che sia la bontà, perché una persona troppo buona finisce per non raggiungere i propri obiettivi
Mi affaccio al primo anno nel mondo del basket femminile, malgrado durante gli anni io frequenti molte palestre anche di femminile, stare a contatto con queste ragazze sarà un'esperienza stimolante. Mi aspetto di scoprire come si relazionano al basket durante la settimana "le citte" del Costone.
Sicuramente avremo qualche riflettore puntato perché la squadra lo scorso anno ha mancato per pochissimo la promozione. Io comunque credo nel lavoro, se sapremo lavorare duramente ed in continuità durante tutto l'anno penso che nessun traguardo ci possa essere precluso.
Ci sono tantissime cose che vorrei dire, ma sicuramente "mai mollare o accontentarsi" credo che le raggruppi tutte. Ognuna di loro può migliorarsi, tramite il lavoro e migliorando se stessa porterà un contributo maggiore alla causa della propria squadra o comunità
Voglio metterla in filosofia, mi dico sempre "non diventare grande mai". Si cresce sempre, si cambia, si ride, si piange. Un bambino ha tantissimo da imparare e cerco di essere sempre come un bambino di fronte al basket ma anche alla vita.