In occasione del suo compleanno vi presentiamo la numero 13 dell'Adpf Costone: Claudia Barbucci
Nome: Claudia Soprannome: Clau Anno di nascita: 1996 Altezza: 175 Ruolo: guardia. 1) Presentati: quanti anni hai, composizione della famiglia, che scuola/lavoro fai, contrada, interessi al di fuori della pallacanestro, giocatore o giocatrice a cui ti ispiri. Ho quasi 22 anni e sono sorella di due fratelli, uno più grande e uno più piccolo e vivo a casa con loro e i miei genitori. Studio all’università e sono all’ultimo anno della triennale di Economia, sono dell’aquila e frequento la contrada costantemente. Il giocatore a cui mi ispiro è Bootsy Thornton, questa ammirazione è nata forse perché è mancino come me e da piccola questa mi sembrava una cosa eccezionale, ma indubbiamente è un esempio da seguire per le sue doti tecniche e il suo grande carisma. 2) Due parole per raccontarci come hai iniziato a giocare a basket e quali sono le tue caratteristiche di gioco. La pallacanestro è stata sempre una costante nella mia famiglia, ho iniziato da piccola seguendo le orme del mio fratello grande (e così poi ha fatto anche Francesco, il più piccolo) e non ho mai smesso. Mi piace costruire il gioco con le mie compagne di squadra e trovare soluzioni originali, senza mollare mai e sempre con tanta grinta. 3) Parlaci della tua "carriera" cestistica e di come ti trovi con la squadra e nel campionato di serie B. Ho iniziato a giocare a 4 anni nella Mens Sana con i maschi, poi finito il mini basket sono venuta al Costone dove ho fatto tutte le giovanili. Durante le giovanili ho partecipato tre anni al progetto Azzurrina, concluso con il Trofeo delle Regioni, bellissima esperienza grazie alla quale sono cresciuta sia dal punto di vista sportivo che personale e ho conosciuto amiche con cui tuttora sono in contatto. Negli ultimi anni di giovanili ho avuto l’opportunità di iniziare ad allenarmi con la prima squadra in serie A2, campionato a cui poi ho partecipato un anno con una squadra giovanissima. Ora sono 4 anni che giochiamo in serie B, siamo un gruppo molto unito, ci vogliamo bene e la nostra sintonia si riflette anche in campo! Abbiamo tutti i requisiti per raggiungere obiettivi consistenti. 4) Le tue doti migliori in campo e fuori Tendo ad affrontare razionalmente tutto ciò che mi succede (anche se a volte non è proprio una dote) e mi impegno a dare il massimo in quello che faccio, nello sport e nella vita, di essere sempre propositiva e mai negativa con chi mi circonda. 5) Progetti futuri (nella vita in generale o anche nella pallacanestro nell’immediato). Ora come ora il mio progetto è quello di proseguire gli studi per poi riuscire a trovare la mia dimensione nel mondo del lavoro. Nella pallacanestro l’obiettivo ovviamente è quello di vincere il più possibile da qui alla fine del campionato e crescere sempre di più tutte insieme. 6) Raccontaci un aneddoto divertente (negli spogliatoi, in campo durante la partita, con gli allenatori, nelle serate in camera durante i tornei ecc...) che ti ricordi. Pesaro, torneo vivakeita. Era sera ed eravamo in camera tutte insieme, era già passata l’ora della buonanotte ma io e Bianca (compagna di squadra e di avventure da dieci anni ormai) stavamo intrattenendo le nostre compagne agghindate con accappatoi, cartaigienica, phon... insomma stavamo facendo le strulle quando a un certo punto di colpo entrò Barbara Cencetti, la nostra allenatrice, che ci fulminò con lo sguardo e richiuse la porta. Io e Bianca ci guardammo terrorizzate convinte di essere nei guai fino al collo, ma dopo qualche secondo Barbara rientrò in camera e scoppiò a ridere, si mise a sedere e noi continuammo il nostro show.
